Obiettivi dell’indagine
Il piano mira a favorire la rigenerazione, il recupero, la cura e la conservazione del patrimonio paesaggistico e architettonico diffuso, riconoscendo l’importanza del paesaggio rurale non solo per il suo valore storico e culturale, ma anche per il suo ruolo nella riqualificazione urbana e nella qualità della vita degli abitanti. Il perimetro dell’indagine, che sarà estesa a tutto il territorio nazionale, è definito dalle normative (legge del 24 dicembre 2003, n. 378 “Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell’architettura rurale”; Decreto ministeriale del 6 ottobre 2005, dedicato all’individuazione delle diverse tipologie di architettura rurale presenti sul territorio nazionale; direttiva del 30 ottobre 2008 “interventi in materia di tutela e valorizzazione dell’architettura rurale”); le norme si riferiscono a insediamenti agricoli ed edifici rurali realizzati tra il XIII e il XIX secolo come testimonianza storia delle comunità rurali, le loro economie tradizionali e l’evoluzione del paesaggio. Le tipologie comprendono spazi e costruzioni destinate alla residenza e alle attività agricole, così come elementi materiali che definiscono unità storico-antropologiche riconoscibili. Gli elementi materiali includono il legame tra insediamenti e spazi produttivi attraverso la costruzione di recinzioni e pavimentazioni di resedi pertinenziali, viabilità rurale storica, sistemi di canalizzazione, irrigazione e approvvigionamento idrico, sistemi di contenimento dei terrazzamenti, ricoveri temporanei anche in strutture vegetali o in grotte, e segni della religiosità locale. Nell’architettura rurale rientrano anche fabbricati agricoli come ville di campagna, masserie, fattorie, borghi e complessi agricoli costruiti nel corso dei secoli o durante le grandi bonifiche agrarie degli anni Venti e Trenta del Novecento.
L’importanza di un censimento accurato risiede nella possibilità di comprendere meglio le dinamiche di insediamento e le trasformazioni del paesaggio rurale nel tempo, consentendo di progettare interventi di conservazione e rigenerazione che rispettino e valorizzino le caratteristiche storiche e culturali dei luoghi. Attraverso questa conoscenza approfondita, si può promuovere una riappropriazione culturale e sociale degli spazi rurali da parte degli abitanti, rafforzando il legame tra comunità e territorio e contribuendo alla sostenibilità e alla resilienza dei paesaggi rurali italiani.
Il modello catalografico e gli strumenti terminologici
L’elaborazione della nuova scheda AR è stata effettuata tenendo conto delle potenzialità offerte dalle ontologie di ArCo – Architettura della conoscenza, insieme di modelli concettuali che mirano a esprimere la complessa semantica sottesa alle normative catalografiche. Supportata da appositi strumenti terminologici (vocabolari e thesauri), la scheda è concepita come uno strumento interdisciplinare che integra conoscenze architettoniche, archeologiche, geografiche, agrarie, geologiche e naturalistiche. Questo approccio permette di acquisire una visione completa e dettagliata delle diverse tipologie di architettura rurale, favorendo una nuova sensibilità e percezione dello spazio e del paesaggio.
Bibliografia
Gli studi precedenti, come la ricerca condotta dal CNR, fra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta del XX secolo, diretta da Roberto Biasutti, quelli presentati agli Stati Generali del Paesaggio del 2017 e le ricerche di Lionella Scazzosi e Paola Branduini, hanno gettato le basi per questo approfondimento, evidenziando la necessità di una visione contestuale e integrata del paesaggio rurale.