Il Ministero della cultura
Il Ministero della cultura, In attuazione di quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Missione 1, Componente 3 (M1C3), Investimento 2.2 “Tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale”, ha assegnato, tramite D.M. rep. 144 del 30 marzo 2023,10 milioni di euro al progetto “Completamento del censimento del patrimonio costruito rurale e all’attuazione di strumenti informativi nazionali e regionali volti a raccogliere conoscenze su architettura e paesaggio rurale, metodi e tecniche di intervento, trasferimento di buone pratiche e cultura del riuso”.
Nel mese di giugno 2023 è stata dunque avviata una procedura di gara aperta, del valore complessivo di euro 7.100.000,00, per l’affidamento del servizio di censimento e catalogazione delle diverse tipologie di architettura rurale presenti sul territorio nazionale, da svolgersi sulla base degli standard dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) e suddivisa in 8 lotti funzionali individuati su base geografica/regionale. Sono risultati vincitori della gara: RTP-Panzani, RTI – ATLANTE GROUP Srl, Glossa Srl, RTI – Cles Srl, RTI – Cooperativa Archeologia, Progetto PSC Srl.
Il ruolo dell’ICCD
L’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, nel ruolo di coordinatore e supervisore del progetto, è supportato in questa specifica attività da una Segreteria Tecnica appositamente costituita, da un gruppo di coordinamento tecnico scientifico, e da un comitato di esperti composto da docenti e ricercatori universitari. Per l’occasione ICCD ha predisposto la nuova scheda di catalogo AR – Architettura rurale, in grado di restituire la complessità delle tipologie di case rurali e permettere lo sviluppo di una catalogazione quanto più possibile ricca di informazioni e adeguata alla complessità del tema.
La campagna di catalogazione, si inserisce nell’ottica di contribuire e dare impulso alla digitalizzazione, alla piena fruizione e alla valorizzazione delle risorse disponibili in rete; per questo motivo l’Istituto ha predisposto un nuovo sistema di data entry che consente di schedare i beni direttamente sul posto, facilitando il lavoro dei catalogatori. Le schede catalografiche, corredate da documentazione grafica e fotografica, confluiranno nel nuovo Catalogo generale dei beni culturali che si avvale delle tecnologie più innovative per la condivisione dei dati aperti (Linked Open Data) sul patrimonio culturale italiano presenti in rete.
Il censimento
Il censimento prevede una significativa ricognizione di tutto il territorio nazionale, e una campagna di catalogazione che dovrà provvedere ad identificare, studiare e descrivere gli edifici rurali presenti nel paese. L’attività di catalogazione sarà attuata tramite una procedura metodologica scientificamente comprovata che consente di identificare e censire in modo omogeneo e sistematico le architetture rurali italiane. Le sei aziende selezionate produrranno circa 50.000 nuove schede AR, equamente suddivise negli otto lotti regionali individuati: Lotto 1 (Val d’Aosta, Piemonte, Liguria), Lotto 2 (Lombardia, Emilia Romagna), Lotto 3 (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto), Lotto 4 (Toscana, Lazio), Lotto 5 (Umbria, Marche, Abruzzo, Molise), Lotto 6 (Campania, Basilicata, Puglia), Lotto 7 (Calabria, Sicilia), Lotto 8 (Sardegna). Fino al giugno 2025, diverse figure professionali saranno impegnate nella campagna di ricognizione del territorio nazionale per individuare le architetture da censire, al fine di fotografare e raccogliere dati utili per il completamento del lavoro. Durante lo sviluppo del progetto, l’ICCD avrà il compito di supervisionare e coordinare il lavoro delle aziende e dei catalogatori, organizzando anche un ciclo formativo di preparazione destinato ai catalogatori.
La nuova scheda di catalogo Architettura Rurale
Il modello catalografico AR – Architettura rurale, appositamente elaborato per il progetto, è in grado di descrivere le diverse tipologie di case rurali, restituirne le caratteristiche specifiche, e permettere lo sviluppo di una documentazione che consente l’acquisizione di molte informazioni. La peculiarità della nuova scheda AR risiede nella varietà dei dati che vi saranno inseriti, dati che spaziano da quelli relativi al paesaggio a quelli di rilevamento di dissesto idrogeologico, da quelli relativi all’analisi dell’architettura a quelli di carattere storico-bibliografico. Per la visione della scheda AR, e delle relative norme e dei vocabolari di supporto alla compilazione si rinvia alla alla pagina sul sito istituzionale dell’ICCD.