Oggi 16 maggio, alle ore 11:30, si è tenuto il quarto incontro del ciclo di formazione del comitato di esperti, che ha coinvolto la Prof.ssa Denise Ulivieri, che ha presentato una comunicazione dal titolo “Paradigmi di architettura vernacolare toscana”.
La prof.ssa Ulivieri ha esposto i risultati di una lunga e articolata ricerca sul tema delle culture sismiche locali condotta nei piccoli centri storici della Toscana settentrionale, in particolare Lunigiana, Garfagnana, Valtiberina toscana e dell’alto Mugello. Lo studio delle culture sismiche locali in Toscana, sede di attività sismica rilevante, ha riconosciuto nell’edificato vernacolare, tecniche, materiali e forme capaci di resistere ai terremoti. Le popolazioni residenti erano titolari di una particolare cultura sismica che ha dato origine a norme non codificate e non scritte, ma ancora leggibili nei caratteri costruttivi dell’edificato e nel generale assetto dato al territorio. La ricerca è partita dall’osservazione diretta degli episodi costruttivi più significativi e leggibili dell’edificato vernacolare, ed è stata integrata con fonti storico-archivistiche, cartografie storiche, fonti iconografiche e fonti orali. Il risultato è un database organizzato sistematicamente in modo tale da estrarre i dati che descrivono elementi architettonici e strutturali e che possono essere rapportati all’esistenza o meno di culture sismiche locali. È proprio grazie alla grande quantità di dati a disposizione che possiamo costruire un’ampia casistica. Si tratta di un ricco archivio, che consente di compiere valutazioni comparative.
Denise Ulivieri. Professore associato di Storia dell’Architettura (Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni, Università di Pisa); è socio di ICOMOS – International Council on Monuments and Sites – afferente al comitato nazionale ICOMOS ITALIA. Dal 2022 è membro esperto di ICOMOS International “Scientific Committee for Twentieth Century Heritage (ISC20C)”. È membro del comitato scientifico del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali (CUEBC), che opera in rapporto con il Consiglio d’Europa, la Commissione Europea, l’UNESCO, l’ICCROM ed altri organismi sovranazionali (Villa Rufolo, presso Ravello). L’attività di ricerca si colloca nell’ambito di temi relativi al patrimonio storico-architettonico, con una particolare attenzione alla storia del costruito toscano. L’interesse di studio si articola nella conoscenza dell’architettura vernacolare e, in tale contesto, gli indirizzi di ricerca si incentrano soprattutto sull’analisi della tradizione costruttiva attraverso il recupero delle “regole del saper fare empirico” locale, con particolare considerazione alle specifiche tecniche antisismiche. Un altro filone di ricerca si basa sull’approfondimento biografico di personalità – architetti e ingegneri – dell’Ottocento e del Novecento, pressoché dimenticate dalla critica o solo marginalmente studiate.